Con il provvedimento n. 61196, pubblicato dall’Amministrazione finanziaria il 6 marzo 2023, l’ Agenzia delle Entrate ha comunicato che i soggetti passivi che hanno emesso fatture elettroniche oltre i termini stabiliti o che hanno trasmesso i dati dei corrispettivi telematici giornalieri oltre i dodici giorni, riceveranno dalla stessa, un’apposita comunicazione nella quale sarà contenuto l’invito a verificare le possibili irregolarità, fornendo, nel caso, i chiarimenti necessari a motivare il ritardo.
Verranno recapitate le comunicazioni al proprio domicilio digitale (PEC) e si potrà consultarne il contenuto, accedendo al proprio cassetto fiscale o alla propria area riservata dell’interfaccia web “Fatture e Corrispettivi”.
Gli operatori potranno chiedere informazioni o segnalare all’Agenzia le eventuali circostanze atte a giustificare il ritardo nella trasmissione.
Qualora l’irregolarità non sia giustificabile, sarà possibile sanare la violazione avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso di cui all’art. 13 del D.Lgs. 472/97, sempre che non sia già stato notificato un atto di liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o di accertamento, o che non sia stata ricevuta una comunicazione di irregolarità di cui agli articoli 36-bis del DPR 600/73 e 54-bis del DPR 633/72.
Ricordiamo tuttavia, che l’Amministrazione finanziaria ha sottolineato come il contribuente, nel caso in cui decida di correggere il proprio comportamento, potrà avvalersi, entro il 31 marzo 2023, delle sanatorie introdotte dalla legge di bilancio 2013 (L. 197/2022), usufruendo “delle disposizioni previste dall’articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n. 197 per regolarizzare le violazioni formali (commi da 166 a 173) e le violazioni «sostanziali» (commi da 174 a 178)”.